Si parte con un nuovo festival “Muja Be Good”

Si parte con un nuovo festival “Muja Be Good”

In un periodo di difficoltà per il nostro settore abbiamo deciso di raddoppiare gli sforzi e creare anche nuove situazioni per poter godere delle emozioni e del divertimento della musica, mantenendo tutte le sicurezze necessarie al periodo storico in cui stiamo vivendo ed i noti problemi sanitari.

Si parte quindi con questo nuovo progetto “Muja Be Good”, festival dedicato alle sonorità swing, rock and roll, rhythm and blues, rockabilly, country e doo wop … un tuffo nella musica americana degli anni ’40 – ’50 – ‘60 🎶

Prodotto dalla Good Vibrations Entertainment con la direzione artistica di Trieste is Rock.

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PROGRAMMA FESTIVAL (tutti gli eventi sono a ingresso gratuito)

 

| VENERDì 02 LUGLIO |

h 18.00 Molo Mandracchio

Norby’s Filthy Guitar (Acoustic instrumental, rockabilly, tex-mex, twang guitar)
Norby Violano (da Gradisca d’Isonzo), chitarrista dei Plymouth Fury, imbraccia la sua chitarra Gretsch e parte per un viaggio musicale dai pionieri della chitarra elettrica surf/ garage/ rock’n’roll degli anni ’50 – ’60 come Duane Eddy, Link Wray e Dick Dale fino ai più recenti brani rockabilly e western scritti da lui e pubblicati sia con i Filthy Boots che come solista nel suo ultimo EP di giugno 2021 “Lonely Guitar”.

h 19.30 Piazza Marconi (e post partita nazionale italiana)

Pussy Wagon (Rock’n’roll, rockabilly)
Un progetto nato per far ballare a suon di boogie woogie e rock’n’roll. Prendono il nome dall’iconica auto utilizzata dalla vendicativa Uma Thurman in “Kill Bill” di Quentin Tarantino e nascono dall’incontro di due noti musicisti triestini, il chitarrista Jacopo Tommasini (Brazos, Enema Bandits, Manlio & The Free Kings) e il bassista Francesco Cainero (fondatore del duo Caibedo Island, componente dei Musique Boutique Lounge band, dei The Topix e in studio con Francesca Michielin e Alessandra Amoroso); alla batteria si aggiunge Giulio Roselli (Frank Get, Ivo & The Tools).

 

| SABATO 03 LUGLIO |

h 18.00 Molo Mandracchio

Cesare Carugi (Acoustic tribute to Johnny Cash)
Una retrospettiva acustica sulla vita e le canzoni di Johnny Cash, dagli esordi al Sun Studio di Memphis, fino alla caduta agli inferi e la conseguente redenzione e ritorno in auge. Uno spettacolo intimo fatto di aneddoti e storie sulla vita del “Man in Black” ed esperienze personali nella Nashville degli anni 2000. Oltre 20 canzoni, ognuna con la sua storia, per 60 minuti di parole e musica, da “Folsom Prison Blues” a “I Walk The Line”, fino agli anni ‘90, decennio della rinascita di Cash grazie alla collaborazione con Rick Rubin, con cui pubblicò la straordinaria serie “American”, famosa per annoverare tra i suoi episodi brani come “Hurt” dei Nine Inch Nails, “Personal Jesus” dei Depeche Mode, e “The Mercy Seat” di Nick Cave.
Nato nella provincia livornese nel 1978, Carugi ha all’attivo un EP e tre lavori discografici tra il 2010 e il 2016. Fedele alla tradizione americana, negli anni ha cercato di uscire dagli stereotipi del genere folk-rock per sperimentare un sound più “global”, ispirandosi anche alla musica anglosassone, allo psych-rock, al punk e ad artisti come Nick Cave, Replacements e Tom Waits.
Negli anni ha suonato in tutta Italia, in Croazia e nel New Jersey e New York City, partecipando al Light of Day Benefit 2015 negli Stati Uniti. Ha diviso il palco e collaborato con artisti come Vinicio Capossela, Midge Ure, The White Buffalo, Jesse Malin, Ron, Rachael Yamagata, Willie Nile e Michael McDermott

h 19.30 Piazza Marconi

Lovesick Duo (Rock’n’roll, country, western swing)
Due musicisti bolognesi, entrambi polistrumentisti, le cui radici attingono dall’atmosfera e dalla musica americana country, rock’n’roll e western swing anni ’40 e ’50. In aggiunta alle loro armonie vocali Paolo Roberto Pianezza suona chitarra elettrica, acustica e semiacustica, oltre che lap steel a
manico singolo e doppio, chitarra resofonica e dobro. Francesca Alinovi, suona il contrabbasso con aggiunta di brush pad, una percussione incorporata al contrabbasso che le permette di segnare il tempo con una spazzola per batteria. Un loro concerto porta ad una totale immersione nelle atmosfere dell’America degli anni ’40 – ‘50: con il loro sound, abbigliamento e strumenti musicali vintage, nelle loro canzoni toccano i temi più cari alla country music e al rock’n’roll come l’amore, il tradimento e il divertimento sfrenato. Dal loro più recente album del 2021 “All Over Again”, quarto della loro discografia ufficiale, hanno estratto tre singoli per la radio airplayed, hanno ricevuto numerosi apprezzamenti trasversali dalle radio e dalla critica musicale. I loro brani sono stati trasmessi in Italia, Spagna, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Regno Unito, Irlanda, Stati Uniti e Brasile, ricevendo una candidatura per il premio statunitense Western Artists’ Award e l’invito ad esibirsi come ospiti a Casa Sanremo in occasione della 71° edizione del Festival della Canzone Italiana. Paolo e Francesca hanno anche partecipato come attori/ musicisti al film “Lamborghini” e alla serie tv dedicata a Francesco Totti.

h 22.00 Piazza Marconi

Greg & The Frigidaires (Rock’n roll, doo-wop)
Formati nel 2012 da un’idea di Claudio “Greg” Gregori (Lillo e Greg) e Luca Majnardi sono tra le pochissime band di doo-wop presenti nel nostro paese a proporre il repertorio e lo stile di questo genere musicale nato negli anni ’50 e di cui gli italoamericani furono protagonisti.
Ispirandosi ai Coasters, a Dion & the Belmonts, ai Diamonds e molte altre band che hanno contribuito alla fama di questo genere, propongono un vasto repertorio composto da brani originali, da cover e riadattamenti di classici del genere. Uno spettacolo ricco e gioioso che alle suggestioni musicali aggiunge gag in musica tra i componenti della band che “giocano” con i propri ruoli e le proprie peculiarità.
Claudio “Greg” Gregori, Alex Meozzi, Luca Majnardi, Giovanni Campanella, Olimpio Riccardi e Giulio Scarpato sono pronti a deliziarvi con tanto sano rock’n’roll, quello d’annata condito di fini armonie vocali e quello dei pezzi originali pieni di sarcasmo e ironia.

 

| DOMENICA 04 LUGLIO |

h 18.00 Molo Mandracchio

Riccardo Maffoni (Acoustic Rock’n’Roll)
Nella sua intensa attività live ha aperto i concerti di Van Morrison, Alanis Morissette, Willie Nile, Graham Parker, Cheap Wine, Joe D’Urso e Jaime Dolce, PFM e Nomadi. Ha conquistato negli anni vari riconoscimenti importanti come il “Premio Piero Ciampi, Città di Livorno, Omaggio a Stefano Ronzani”, il trionfo al Festival di Castrocaro e quello al 56° Festival di Sanremo nella sezione giovani nel 2006. L’artista lombardo proporrà un suo personale omaggio acustico al rock’n’roll americano.

h 19.30 Piazza Marconi

Barbablues (Rock’n’roll)
Band di Milano capitanata da Carlo Ozzella, protagonista anche di progetti in veste da solista e di un tributo a Springsteen. Oltre quindici anni di concerti sulle spalle, appassionati da sempre di tutto ciò che gravita intorno al rock di stampo americano, sono la band perfetta per un set con tutta la carica e l’energia del rock & roll e del rhythm & blues.

h 22.00 Piazza Marconi

Hard Lemonade (Old italian songs in rockabilly swing style)
Luca Bitti alla voce, Jacopo Tommasini alla chitarra e cori, Walter “Wallace” Grison al sax e cori, Francesco Cainero al basso, contrabbasso e cori, Giulio Roselli alla batteria, rivisitano in chiave rockabilly – swing – surf alcuni classici anni ‘50 e ‘60.
Nati nel 2013 attorno alla vulcanica personalità del frontman, dj-mattatore delle notti triestine con lo pseudonimo di JackRabbit Slim, la ruspante formazione si riappropria di grandi hit con suoni sinceri. Proprio la grande attenzione al sound è uno dei marchi distintivi della band giuliana che spazia senza soluzione di continuità tra la rivisitazione in chiave rock’n’roll dei grandi classici della musica italiana (Little Tony, Caterina Caselli, Adriano Celentano, Massimo Ranieri) e internazionale, alla riproposizione dei maggiori successi dei ‘50 e ‘60 americani (“Great balls of fire”, “Devil in disguise”) rigorosamente in lingua italiana. Un mix vincente che trova il suo comune denominatore in testi leggeri e melodie spensierate, proprio come i classici dell’epoca. Il tutto in un contenitore di altissima fattura che, una volta dischiuso, stacca l’ascoltatore dall’insostenibile frenesia della vita moderna per trascinarlo a ricordare – o anche solo a immaginare – l’ottimismo del secondo dopoguerra.

 

 

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