Intervista a Stef Burns
Stef Burns, storico chitarrista di Vasco Rossi, si esibirà a Portogruaro tra pochissimi giorni. Il concerto è prodotto da Good Vibrations in totale sinergia con l’Associazione “Trieste is Rock”, ormai nota a livello nazionale per le sua attività, e con la collaborazione della Pro Loco di Portogruaro e, non a caso, del Vasco Fan Club Zpf.
Il suo nuovo tour, è iniziato da pochissimo, e giovedì 19 novembre alle 20.30, calcherà il palco del Teatro Comunale Luigi Russolo. Sarà un’occasione particolare, non solo un concerto. Oltre alla Stef Burns League ci saranno, in apertura, gli Infrarossi Tribute Band (tributo a Vasco Rossi). Ma prima, sempre giovedì, alle ore 17, nella Sala Comunale di Portogruaro [in Piazza della Repubblica 1] ci sarà un incontro con Burns aperto al pubblico e agli addetti ai lavori. Un’occasione per conoscere e confrontarsi con questo artista fuori dal palco.
Stef Burn, è californiano ma, come ben sanno i fan di Vasco, ormai possiamo considerarlo per metà italiano, è un grande chitarrista che si è fatto le ossa suonando con star del calibro di Alice Cooper, Sheila E., Narada Michael Walden, Huey Lewis & the News, i mitici Y&T. A Stef Burns il solo ruolo di session man sta decisamente stretto, ed infatti è già da parecchio tempo che porta avanti un progetto tutto personale anche come songwriter. Nel 2012 inaugura la Stef Burns League da cui nascerà poi il disco “Roots & Wings” del 2014 (Ultratempo Music). Alla realizzazione hanno partecipato (oltre che Juan Van Emmerloot alla batteria ed il triestino Fabio Valdemarin alle tastiere e cori) tanti ospiti speciali come Faso (di Elio e le storie Tese), Paolo Costa, il californiano Dan De Shara (tutti e tre bassisti) e Alberto Rocchetti, tastierista di Vasco.
La Stef Burns League è sui palchi anche per promuovere l’uscita di “Roots & Wings” in vinile, edizione limitata e numerata, che include anche il CD completo con l’aggiunta di 3 bonus tracks, in uscita a fine novembre. Il nuovo tour vede sul palco il power trio: Stef Burns, chitarra e voce, Paola Zadra al basso (alle spalle il tour estivo appena compiuto nella band di Fedez) e infine Juan Van Emmerloot alla batteria.
Abbiamo chiacchierato al telefono con Stef Burns nel pomeriggio del 16 novembre:
Il tour “Roots & Wings” è partito l’11 novembre e in questi giorni eravate in Lussemburgo, Germania, Austria… Stavate suonando anche venerdì 13, la sera dei terribili attentati a Parigi…
«Le date sono andate molto bene, ovviamente è stato un colpo… Davvero triste ricevere le notizie degli horrible killings in Paris… We give all the support to the victims and the families but also… ma anche siamo davvero grati di avere questa vita per fare la musica, per far bene alla gente. Fa bene a noi, fa bene a loro… Questo è quello che fa la musica: fa bene e quindi è una cosa molto, molto importante. Anzi, ne servirebbe di più. Più musica sarebbe utile. Abbiamo suonato ad Harsbergen-Gaste in un posto davvero meraviglioso con gente fantastica. Apprezzano tanto la musica, seduti, ascoltano con attenzione. E ti senti ancora più libero di fare quello che vuoi, il pubblico è con te, ti segue in questo viaggio musicale. È successo anche in Italia eh… Molte volte però, per il pubblico, è solo il momento di… “Let’s rooock!” e quindi c’è un clima diverso. Non vediamo l’ora di tornare in Italia a suonare, questa sera siamo a Este, Padova (16 novembre ndr) e giovedì a Portogruaro».
Quindi trovi diverse le aspettative del pubblico italiano e di quello all’estero?
«Dipende molto dal posto in cui vai. Anche in Italia c’è tutto: puoi capitare in un posto in cui la gente vuole solo ballare, un altro dove vogliono ascoltare bene, un altro in cui ci sono i metallari che vogliono fare headbanging… Sono situazioni diverse, ma mi piace suonare in tutte».
Che concerto vedremo a Portogruaro? La scaletta è incentrata sull’ultimo album, pesca dai tuoi lavori precedenti, ci sono delle cover…?
«Facciamo ovviamente i pezzi dell’ultimo disco, comprese le tre bonus tracks, i brani inediti che abbiamo aggiunto nel cd incluso nella ristampa in vinile. Suonare anche questi brani nuovi è uno dei motivi principali per cui siamo in tour. Poi suoniamo anche qualche pezzo dal disco precedente “World, Universe, Infinity” e anche dal primo, “Swamp Tea” e qualche cover a cui noi abbiamo fatto nuovi arrangiamenti particolari».
La ristampa in vinile è già disponibile, la troviamo ai concerti o deve ancora uscire?
«Adesso è disponibile solo in pre-ordine, tra pochi giorni secondo me sarà anche con noi ai concerti e anche online (Ultratempo/ Self)».
Nell’album ci sono molti musicisti e ospiti, e dal vivo com’è andare in giro con un power-trio?
«A me piace tanto, è un altro modo di suonare, abbiamo creato un suono più pieno. Scegliamo i pezzi che rendono bene in formazione a tre. Ho suonato spesso in trio, anche in passato con Billy Sheehan in Power of 3 e tanti altri progetti a tre, è una cosa molto divertente, è un suono che mi piace».
In questo progetto sei cantante, frontman, chitarrista, autore… è un progetto tuo al 100%. Quindi hai molte più responsabilità ma immagino anche molte più soddisfazioni…
«Hai detto esattamente! È più impegnativo, c’è ancora più lavoro da fare ma ti porta un sacco di soddisfazione. Ti senti più libero a interpretare pezzi che hai scritto tu, mi piace anche coinvolgere, tenere assieme pubblico e band… mi arriva un’energia tripla, multipla».
Con Trieste hai un legame speciale, e anche con alcuni musicisti triestini, come Fabio Valdemarin… Collabori ancora con lui?
«Con lui voglio collaborare per sempre. È un grande. Un musicista di un’altra categoria. E lo stesso posso dire di un altro musicista triestino, Paolo Muscovi. Abbiamo un progetto nostro, facciamo pezzi più fusion e ogni tanto facciamo qualche data assieme, per divertirci e suonare. In futuro vogliamo scrivere più musica assieme, cosa che ci piace tantissimo».
La vita in tour, on the road, sul furgone, città diverse, persone nuove: è una cosa che ti piace o ti stressa?
«A me piace. Andare in giro, suonare in posti diversi ogni sera… Magari c’è un po’ di fatica, non dormi bene… ma la musica dal vivo è una cosa speciale, e voglio farla per sempre».
I tuoi impegni per i prossimi mesi?
«Un po’ di tutto. Dopo questo tour, a dicembre, passerò un po’ di tempo con la mia famiglia, andiamo a San Francisco e poi in Salento dalla famiglia di mia moglie. Poi da gennaio si riparte».
Ti ringrazio per la disponibilità. Sei sempre molto solare, allegro, aperto… Ma ce l’hai il tuo dark side, magari nascosto?!
«I momenti bui, certo ci sono! Di base sono ottimista, vedo le cose belle. Voglio vivere le cose belle. Ovviamente come tutti ho dei momenti difficili, ci sono dei giorni in cui ti svegli e non ce la fai… Poi stai a letto un po’ di più e dopo il caffè tutto torna normale!».
Elisa Russo
per Good Vibrations
Credits
Foto: © Andrea Metullio